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mici

L’ osservazione del gatto

L' osservazione del gatto 5

Gatto Denver

Spesso mi ritrovo ad ammirare il mio felino di casa, ed ogni volta scopro cose nuove. La simpatia che trasmette ad ogni movimento unita all’eleganza ne fa un essere talmente perfetto da non poter essere in alcun modo paragonato ad altri animali, del resto faccio già fatica a paragonare un gatto ad un altro, vista la personalità unica di ognuno. Della simpatia credo che non ne sia consapevole, certo è che sa di essere terribilmente bello. È raro che un gatto non riesca a fare qualcosa che si è prefissato, ma le pochissime volte che nel salire sul divano ricade giù con tutto il cuscino, non si scompone, la mia risata lo infastidisce ma sembra quasi che la cosa non lo riguardi… non è certo lui che ha sbagliato mira ma il cuscino messo male. Credo che sappia di aver fatto una gran brutta figura ma non lo ammetterebbe mai.

Da tanti anni adora osservarmi mentre mangio, si siede accanto a me e scruta con aria ora rilassata ora interessata se c’è pollo… credo che lo spaghetto che scende dalla forchetta abbia per lui qualcosa di magico, come per me del resto 🙂 Negli anni ho imparato a capirne le espressioni del musetto e degli occhi, il leggero socchiudersi dei suoi quando lo fisso mi fa capire che sta bene ed è rilassato e così anche quando sbadiglia dopo un grattino… lo sguardo di allerta è facilmente riconoscibile dagli occhi sbarrati e dalla posizione della coda. Non tutto però è decifrabile, delle volte è pensieroso… chissà cosa gli frulla… forse un topino?… no troppa fatica…

Non ha complessi se non di superiorità, non è ruffiano perché ha capito che ottiene tutto anche senza esserlo, ha mantenuta intatta la giocosità e lo spirito selvatico e cacciatore, nonostante non ci siano molte prede in casa diverse dalle caviglie di mia sorella o qualche sfortunato insetto. Anche la sua ”voce” ha innumerevoli varianti, ho contato i suoi miao in una dozzina di varietà ben definite.

L' osservazione del gatto 3

Denverino

Non si è mai preoccupato di adeguarsi alla nostra casa ed ai suoi abitanti, semmai è avvenuto il contrario. Cosa si può dire che non sia già stato detto o scritto sui gatti… a me viene da pensare che il gatto piace alle persone che piacciono, spesso mi trovo in sintonia con gli amanti dei mici e mi ritrovo anche nei tipici difetti del felino, avrei tanto voluto essere un gatto e spero un giorno di rinascere con le vibrisse, vivere in un borgo di pescatori e lasciare peli qua e là, risolvendo i problemi facendo le fusa…

L' osservazione del gatto 2

L’ultimo miao

Margherita

Un mio pensiero dedicato a tutti i miao sul Ponte…

Ti scorgo da lontano attraverso quella finestra dove saltavo per trovare la libertà, ed i tuoi occhi lucidi cercano una figura felina che non si avvicina. Ti sembra di vedermi ovunque e di sentirmi miagolare. Sul vetro c’è ancora l’impronta del mio musetto umido ed i miei peli fanno bella mostra sul divano. Mi hai regalato la miglior vita possibile, la libertà e la sicurezza di una ciotola sempre piena ed una calda cuccia. Hai coperto tante volte con  una mano amorevole il mio corpicino e tanto abbiamo giocato e ti ho fatta ammattire… credo di averti regalato tanti sorrisi e simpatia. La mia libertà mi ha reso felice anche se tu ora soffri ti dico grazie e struscio ancora il mio corpo sulla tua gamba. Non pianger più compagna della mia vita. Un giorno quando non te lo aspetterai più ci rivedremo e rotoleremo insieme felici… se non sarà qui sarà da un’altra parte ma sentirai di nuovo la canzone delle mie fusa ed io potrò di nuovo sentirmi sicuro tra le tue braccia e le tue coccole delicate. Non guardare più la finestra vuota, di me riempi ancora il tuo cuore, mi hai donato un grande amore e ti voglio lasciare il miao più bello per ridarti un sorriso che illumini altri occhietti felini che avranno la fortuna di viverti.

 

Amélie

Di solito non metto cose tristi sullo spaces, preferisco strappare un sorriso con un video divertente ma …

 
Amelie
Amélie era una gattina nera, socievole, giocherellona ed adorata dalla sua compagna di vita che abitava con lei ed altri gatti. Un giorno l’umana notò che Amélie era triste e non mangiava…si rese conto che era stata avvelenata. La portò dal suo amico veterinario e provò a curarla in casa dandole tutto l’amore e le medicine che le servivano. La gattina soffriva e l’umana la teneva stretta a se ascoltando Chopin. Sembra che queste note le dessero sollievo, che la rilassassero. Qualche mano vigliacca le aveva dato delle polpette con l’antigelo, un veleno che uccide lentamente e provoca atroci sofferenze. Amélie non muove più la coda, non strofina il suo bel pelo nero sulla gamba della sua disperata compagna di giochi che le rimase sempre accanto amandola e piangendo per la sua sofferenza. Come si può credere che una gattina possa dare fastidio a qualcuno, era libera di uscire e ritrovare la ciotola piena e una cuccia al caldo. Perchè l’uomo fa così schifo….vorrei con tutte le mie forze che quel maledetto essere provasse il dolore fisico della gatta in eterno e la disperazione che ha provocato. Amélie non soffre più si lascia dondolare ascoltando Chopin, la sua umana soffre ancora e non potrà mai dimenticare la sua amica.