Stavo pranzando e… non riuscire a godersi una bella Nespola succosa per la mano cretina di un titolare di trattoria. Da sempre in questo periodo un bel Nespolo dava i suoi succosi frutti che cibavano generazioni di merli ed altri uccellini ed insetti alla difficile ricerca di alimenti in mezzo al cemento. In verità cibava anche generazioni di discoli che “rubavano”i suoi numerosissimi  e succosi frutti. Faceva ombra su uno spazio con dei tavoli di un Bar Trattoria. Fin da bambino osservavo l’evolvere della pianta rassicurante. I fiori erano la fine del freddo ed i frutti la bella stagione, con gli amici mangiavamo i frutti di quel piccolo pezzo di vita in mezzo al nulla. Noi ragazzi di città non avevamo tanti alberi ma solo quello, era cresciuto insieme a noi davanti alla mia finestra di casa. Un giorno del 2007 cambiò gestione la Trattoria e l’albero fu tagliato in pochi attimi insieme ai tanti ricordi che portava sui rami. Il Nespolo era sanissimo e robusto, si vedeva chiaramente, al suo posto una squallida tettoia presto divelta dal vento che faceva ombra su una trattoria sempre vuota come vuoto il cervello di chi ha ucciso una forma di vita stupenda che svolgeva lo stesso compito. Scusate lo sfogo ma credo che chi non ha attenzione per queste cose sia una persona povera ed inutile. Per quanto mi riguarda nemmeno un solo caffè ho mai preso e mai prenderò li dentro…

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